giovedì 5 novembre 2015

GLI INNAMORAMENTI (JAVIER MARÍAS ) ED IL CARATTERE FEERICO DEI MUSEI DI SCIENZE

Il Museo di Scienze è povero, soprattutto paragonato con quelli che si trovano in Inghilterra, mi ci appropinquavo però a volte con i miei nipotini perché vedessero gli animali estatici dietro le vitrine e si familiassero con loro, e d'allora mi rimase una certa inclinazione per visitarlo per mio conto ogni tanto, mescolata - difatti invisibile per loro- con i gruppi di allievi di licei e di scuole accompagnati da una professoresa esasperata o paziente e con disorientati turisti traboccanti di tempo che si accorgono della sua esistenza grazie a una guida della città troppo pignola ed esaustiva: oltre alle numerosissime donne di guardia , oggigiorno quasi tutte sudamericane, quelli sono in genere i soli esseri vivi di questo luogo un po' ideale e superfluo e feerico, come tutti i Musei di Scienze


Feerico : che appartiene o riguarda le fate. Ho dovuto guardare il significato nel dizionario del comodino. Davvero non mi sarebbe venuto
alla testa applicarlo a un museo di scienza. Richiama la mia attenzione e mi sento quasi offeso per il fatto di supporre che è sempre una professoresa e non un professore l'accompagante degli allievi. Questo significa che il professore non ci va oppure rimane alla porta fumando una sigaretta ? Qualcosa di simile accade con le donne di guardia ma tocca agli uomini di guardia parlarne.

Una volta ho fatto una gita a Las Tablas de Daimiel con i miei allievi e nel frattempo che gli permettevamo fare un giro per Ciudad Real, uscivano come dei tori del torile, pronti a tutto , frattanto anche la mia mente visualizzava la serie quasi infinita di modi di delinquire che loro potevano scoprire. Mi sono sentito a modo di un pastore con le pecore smarrite e davvero ( e non mi piace dare retta a Javier Marías) non facio appena delle gite d'allora

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