giovedì 28 agosto 2014

LE CORREZIONI ( JONATHAN FRANZEN ) E IL SECONDO PRINCIPIO DELLA TERMODINAMICA

Purtroppo il metallo allo stato libero - un bel palo di  acciaio o un solido candelabro di bronzo-  .  rappresentava un elevato livello di ordine, e la Natura era molto trascurata e preferiva il disordine. L'accumulo dell'ossido. La promiscuità delle molecole in soluzione. Il caos delle cose calde. Il marasma molecolare aveva molte più  possibilità di prodursi spontaneamente rispetto a un perfetto cubo di ferro. In conformità a la seconda legge della Termodinamica ci voleva  uno sforzo  molto considerevole per contrastare la tirannia di quello probabile: per forzare gli atomi di un metallo a comportarsi nel modo voluto.


Poco possiamo aggiungere a  un testo come questo, cosí carico di sinalefi, come avrebbe detto un amico di mio fratello. Voglio soltanto richiamare l'attenzione  dei seguaci di questo blog,  quelli che sento molto vicini, come se fossimo una gran famiglia, e fare loro notare come io citi sempre gli autori dei libri di letteratura e non faccia lo stesso con gli autori della teoria scientifica in questione. Me ne sono reso conto da poco  e penso di essermi lasciato trascinare  da questa tendenza la quale fa credere che la paternità di in capolavoro  comporta   per l'autore un maggiore grado di competenza rispetto alla  paternità di una legge scientifica. Oppure, detto altrimenti, che non c'è un Teddy Bautista  incaricato  di   raccogliere denaro  per gli eredi di Eisntein o  qualunque altro ,ogni volta che qualcuno utilizza le loro scoperte

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