sabato 27 settembre 2014

PEDRO SALINAS E LA TEORIA DEL BING BANG

Nel blog  Claratic Chilindrón suggerisce che c'è un poema di Salinas  (Chi migliore per mettere in relazione con le saline anteriori ?) che, benché sia chiaramente   amoroso, a lui ricorda la teoria del Bing Bang.  Anche lui commenta che la parte eterosessuale del 27 , sotto l'apparenza  di impiegati anodini, erano un po' conquistatori . Lui ha ragione, l'altra parte, quella di “gay trillare” ha veramente l'aria di persone navigate e interessanti.



 Che grande vigilia il mondo !
Non c'era  niente
né materia, né numeri,
né astri, né secoli,... nulla
 Il carbone non era nero
né la rosa tenera.
Non c' era ancora nulla di nulla.
 Che innocenza credere
 che quello  fosse stato 
il passato di altri,
e un altro tempo, ormai
irrevocabile, per sempre !
 No, il passato era quello nostro:
non aveva nenmeno nome.
Potevamo chiamarlo
a nostro piacere: stella,
colibrì, teorema,
invece che  ,“passato”;
e togliergli così il suo veleno .
Un gran vento soffiava
verso di noi, miniere,
 continenti, motori.
 Miniere di che  cosa? Vuote.
Erano in attesa
del nostro primo desiderio,
per devenire subito
di rame, di papaveri.
Le città, i porti
galleggiavano sul mondo
senza  ancora un posto
Esse aspettavano che tu
gli dicessi :” qui ”,
per lanciare le navi,
le macchine, le feste.
Macchine impazienti
  senza un impiego , ancora,
perché farebbero la luce
se tu glielo ordinassi
o le notti di autunno
se tu lo volessi
I verbi , indecisi
ti riguardavano gli occhi
come  cani fedeli,
tremolanti. Il tuo ordine
segnava ora
le loro rotte, le loro azioni

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