mercoledì 21 gennaio 2015

LA VOLONTÀ (AZORÍN ) E L'ENTROPIA

Questa vita è una cosa assurda! Qual è la causa  della fine della vita? Non lo sappiamo: degli uomini vengono dopo altri uomini su un pezzo di materia che si chiama mondo. Poi il  mondo diventa inabitabile e gli uomini periscono; più tardi gli atomi si combinano d'altro modo e fanno nascere un mondo splendido. E  così via  fino all'infinito ?  Sembra di no; un fisico tedesco – perchè i tedeschi sono quelli che sanno  queste cose- ritiene che la materia  perderà finalmente la sua energia potenziale e resterà inservibile per nuove trasmutazioni . Degno coronamento! Spettaccolo  sorprendente ! La materia consumata da tanta moltitudine di mondi, rimarrà - dove?- eternamente come un immenso cumulo di macerie...E questa ipotesi -degna d'essere assioma- che si chiama l'entropia dell'universo, alla fine è un conforto; è la promessa, un po' a lungo termine, ahimè, del riposo di tutto , della morte di tutto.

Sappiamo ormai che un'imprecisione scientifica non sottrae valore artistico a nessuna opera , e che l'obiettivo di questi testi non è  acchiappare strafalcioni, ma mi pare che il fisico a cui fa referimento Azorín  è Boltzmann, che non era tedesco ma austriaco.; salvo che faccia riferimento  a Rudolf Clausius, che tecnicamente neanche era tedesco. È vero anche che l'entropia era un concetto in certo modo nuovo quando si pubblicò questo romanzo, tale come dicono che i mulini a vento fossero da poco in Spagna al tempo di Donchisciotte, e perciò  avrebbero facilmente richiamato l'attenzione di un contemporaneo, cosicché il confonderli con giganti  non  sarebbe stato tanto folle


Non è abituale  in queste entrate che appaiano due testi citati ma oggi c'è bonus track; quando per la prima volta nel romanzo  appare la parola entropia, l'editore E. Inman Fox inserisce la seguente   nota esplicativa a piè di pagina :

Una teoria di tendenza  evoluzionista molto popolare tra alcuni verso la fine del secolo XIX, che sosteneva che, per perdita di energia fisica ,l'universo camminava verso il disordine e la destruzione

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