lunedì 9 maggio 2016

CIÒ CHE CONTA È L'ILLUSIONE (IGNACIO VIDAL-FOLCH) E COMME ERANO I “PAPERS” NELL'EPOCA DI GALILEO

Alla serenissima Signora la Granduchessa Madre:
Pochi anni fa, come vostra altezza serenissima sa, io scoprivo molte cose non viste prima...”
Cosa non daresti per aver scritto un principio di lettera come questo di Galileo a Cristina di Lorena , granduchessa di Toscana ?


Mentre leggo sono sempre attento a trovarci un brano per tirarlo su nel blog. Quando ne trovo qualcuno divento allegro e piego gli orli della pagina corrispondente; lo so che c'è gente che consideri un'aberrazione il fatto di piegare gli orletti delle pagine, ma riguardo a questo tema io sono di mentalità aperta . La giogia è stata doppia quando ho trovato questo brano, perché inoltre a trovare il testo ho trovato il proprio commento che da solito faccio, dunque non ho bisogno di aggiungere niente, tranne magari far notare quanto differenti erano le pubblicazioni scientifiche (di cui parlavamo la quindicina scorsa) nel secolo 17