mercoledì 19 novembre 2014

UN DECIMO DI SECONDO (ANTONIO VEGA ) E LA FISICA

Oppure apriamo una sezione di musicaconscienza...........
          Se nell'estate dell' anno 1995 qualcuno mi avesse cantato  “la Fisica è un piacere”, gli avrei assestato un pugno in bocca perché  a quel tempo  stavo studiando la materia di Meccanica e Termologia che avevo lasciato per l'estate.


Un momento in una agenda,
un decimo di secondo in più.
Vola, va saltando di foglia in foglia,
mille milioni d'istanti di che parlare.

Una raffica di aria fredda
un mulino fa girare.
Segue, va ruotando sul suo asse ,
descrivendo una traiettoria in più.

A dir il vero non c'è  niente  di meglio che  immaginare,
 la fisica è un piacere,
davvero non c'è niente di meglio che formulare,
ascoltare e udire contemporaneamente.
Misura l'angolo formato da te e da me,
 questa è la soluzione a qualcosa molto comune qui.

 Adesso tu, non smettere di parlare,
siamo le coordinate di una coppia  .
Incognita che resta ancora  da risolvere.

Cerca un libro che dica “come”,
poi un altro che  s' intitoli “se”,
un terzo chiamato “niente”,
è la forma di un circolo senza fine.

Davvero non c'è niente di meglio
che rimuovere il tempo con il caffè,
davvero non c'è niente di meglio
che comporre senza chitarra né carta.
 Parallele stanno seguendomi,
spazio e tempo giocano agli scacchi.

 Adesso tu, non smettere di parlare

Sappiamo ormai che una canzone non è  un poema ma quello delle parallele seguendomi e il tempo e lo spazio che  giocano agli scacchi, mi piace. Ci lascio un altro video con la stessa versione cantata in duo con Miguel Rios; ci appare Antonio Vega  giovanissimo e  sanissimo, somiglia a un torero debuttante. È gradevole guardare immagini di gente , che poi è finita male ,quando erano ancora giovani e in fiore; mi accade lo stesso con il rockero sivigliano Silvio ed addirittura con Belén Esteban.


Ci sono molte altre versioni di questa canzone,  inclusa una di Bumbury che mi fa ricordare mio fratello, perché mio fratello con la sua chitarra canta molto bene alla maniera di  di Bumbury, di Guns'roses e di Camilo VI.. C'erano dei video che lo dimostravano ma purtroppo sono scomparsi.

lunedì 3 novembre 2014

BOUVARD E PECUCHET (GUSTAVE FLAUBERT) E LA LEGGE DELLE PROPORZIONI MULTIPLE

 Per intendere di Chimica  riuscirono ad avere il corso di Regnault e ciò che apresero prima di tutto fu che  « i corpi semplici forse sono composti »

Si distinguono in metalloidi e metalli, differenza che non ha « niente di assoluto » dice l'autore.  La stessa considerazione è applicabile  sia agli acidi che alle basi «  perché un corpo può comportarsi come un acido o come una base, a seconda delle circostanze »  
Questa osservazione gli parve stravagante . Le proporzioni multiple inquietarono  Pécuchet.
-          Mi sembra che, dato che una molecola A, supponiamo, si combina con varie parti di B, questa molecola debba dividersi in altre tante molecole, ma se si divide smette di essere l'unità, la molecola primaria . Insomma, non lo capisco.

-          Neanch'io, diceva Bouvard   


La cosa migliore  è la fine, questo «   non capisco » gettato alla maniera di un allievo del nostro sistema scolastico con la sicurezza che l'errore è dovuto alla propria scienza o in ultimo termine al professore. Bouvard et Pécuchet traversano  cosí  tutto il romanzo, scienza dopo scienza

domenica 2 novembre 2014

GABRIEL CELAYA E LE PARTICELLE ELEMENTARI

 Lo scorso giorno 18 Marzo fu compiuto il centenario della nascita di Gabriel Celaya e questo qui è un blog attacato all'attualità, quindi ecco dei versi del gran Celaya

E perché cosí neutrale, cosí sicuro di sé stesso,
 don Neutrone?
 Ci si anda in giro con le sue elettriche cariche,
e lui, stabile, non capisce neppure
che uno, nonostante piccolino,
potrebbe come una beffa,
piantare un bel casino,
la disintegrazione.
 Bisogna un salto, quantum o tantum,

ed è finito, Signorone !  


 Quando io penso a Celaya, mi ricordo del Atletico Celaya, squadra messicana dove è ritirato Rafa Paz, grandissimo calciatore  e giocatore nel Mondiale Italia 90